“Questa è definitivamente l’ultima volta. E’ dura. Semplicemente non fa più per me”. Chi lo conosce bene mai avrebbe scommesso che un giorno il grande Eric Clapton avrebbe pronunciato queste parole. Eppure è così: Slowhand lascia i tour, i concerti, la strada e quello che sta facendo è la sua ultima tournée. Non lo aveva fermato l’alcol, non lo aveva fatto partire l’eroina, non lo aveva piegato il dolore per la morte di un figlio che si è sublimata in una delle ballate più belle mai scritte da Clapton, “Tears in Heaven”. Era il 2001, a distanza di 20 anni possiamo dire che non sia andata proprio così.

L'intervista a Rolling Stone

Correva l’anno 2001, ci pensarono gli anni a dirgli di smettere. Gli anni, 56, e l’altro bambino, il terzo, che aspettava dalla sua compagna venticinquenne Melia McEnery. I due si erano conosciuti un paio di anni prima e avevano già una figlia, Ruth.

Clapton all’epoca si confessò in un’intervista a “Rolling Stone” proprio mentre era impegnato nel suo tour mondiale. “Devo dire che siamo arrivati alla fine. Tutti quelli con cui ne parlo mi dicono di non fermarmi. Non lo vorrei in verità. Mi piacerebbe in ogni caso avere la possibilità di esprimermi ancora, ma non ho bisogno di fare ancora tour impegnativi come questo. In ogni caso lascerò la porta aperta per qualche progetto e per suonare in teatro di tanto in tanto”.

Dieci anni prima, il musicista aveva dovuto sopportare il terribile dolore della scomparsa del figlio, Conor di quattro anni, caduto da una finestra di un grattacielo di New York. E proprio in quel periodo era reduce da una laringite che, unitamente ad altri acciacchi, lo avevano costretto ad annullare alcune date.

La realtà delle cose invece racconta che di tour ne avrebbe fatti ancora quattro e senza mai rinunciare a suonare diverse date ogni anno tra uno e l’altro. Nel 2014 e nel 2017 è tornato ad annunciare un suo addio alle scene, tuttavia tornò ancora una volta sul palco. Dal 2019 è di nuovo in giro e nonostante il covid abbia cancellato quasi tutta la seconda parte del suo tour, nella primavera 2022 sarà nelle principali città europee a recuperare tutte le date annullate in precedenza.

Il richiamo della passione

Dove Eric prenda tutte queste energie all’età di 76 anni e nonostante alcuni dichiarati acciacchi fisici che lo tediano da tempo, potrebbe sembrare inspiegabile ai più. Tuttavia crediamo che Clapton sia la manifestazione vivente di un concetto che a noi sta molto caro: ci sono passioni che diventano non solo uno stile di vita, ma vita stessa. La musica, quando cova dentro, è un traino irresistibile, così come lo è nella sua manifestazione più esplosiva come solo può esserlo l’esibizione dal vivo. Se la vita inevitabilmente e specie a una certa età ti presenta il conto, il richiamo della passione interiore, del talento mai domo che preme per uscire e urlare note al mondo è e resterà per sempre l’unico moto possibile per le intenzioni di un purosangue della chitarra come il mai superato Slow Hand.

Qui in Notamania siamo fan sfegatati dei grandi artisti del presente e del passato. Eric non fa eccezione e la nostra passione per la sua immagine iconica ha ispirato molti dei modelli di bracciale che produciamo.